Bucato al fiume

Fino agli anni sessanta quando ancora l’acqua in casa non era arrivata e la lavatrice non c’era il bucato si faceva al fiume. Le poche fontane pubbliche non bastavano a soddisfare le esigenze di pulizia delle famiglie ed, inoltre. le guardie municipali impedivano e scoraggiavano con multe un uso impropio dell’acqua potabile Sulla riva Ovest del tratto di fiume Frido  che scorre in fondo alla calanca1 di Cimancio , le

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Cinniratä

Cinniratä/sf, Scherzo aggressivo tra ragazzi che veniva subìto a malincuore dalla vittima. In genere il ragazzo più debole del gruppo veniva bloccato a terra e aprendogli la cerniera o i bottoni dei pantaloni, gli si versava nella zona genitale  un pugno di cenere o di terriccio. I compagni  ridevano  a crepapelle, il malcapitato dimenandosi a più non posso cercava in ogni modo di ostacolare quella bravata, che aveva forse il

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Erbe spontanee commestibili

Vilìtta/ sf. Amaranto retroflexus o comune, Vritta appartiene alla stessa famiglia degli spinaci e della barbabietola. E’ erba commestibile con gambo rossiccio e setoloso; ha foglie lisce e strette con una nervatura bianca a V molto marcata sulla pagina inferiore. Alla fioritura ha delle vistose infiorescenze a forma di spighe (spicastri), cresce nell’orto tra le patate e negli incolti, viene mangiata dai maiali. E’ utilizzata per insalate, zuppe e minestre,

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La pita ed il falò a Conocchielle

Il falò di San Giuseppe – 19 Marzo – e di San Francesco di Paola – 2 Aprile – In quelle occasioni si accendeva all’imbrunire con le fascìne1 davanti alla cantina di zu Ruoccu un grande falò – faònë  – , sotto la cenere ricoperta dalla brace si arrostivano, a tarda sera, le patate tagliate a metà e salate. Nei paraggi si issava l’albero della cuccagna – Pita – fatto con un grosso

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Mariantonia a vrushkigghia

Mariantonia a vrushkigghia viveva da sola in un tugurio fatiscente in via Cammaruozz’ a pochi metri di distanza dalla casa di mio zio Giuvannieddo Faillace, vicino alla ciminera c’era un palo che sosteneva il tetto della casa. Era molto ospitale ed offriva in abbondanza agli ospiti tazze di l’ecco , una bevanda calda zuccherata  simile al caffè di orzo solubile Era una parente dei vrushkigghi di Varco,un  suo fratello di

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Franciscü i Iaschï (Oliveto Francesco)

Iasco Francesco abitava in via Cammaruozz’ in un tugurio con dietro un orticello , donato dai Monti. Attaccato alla casetta c’era l’orto e l’aia di za Maruzza Milano, la massara,  così chiamata da Iasco Francesco era un parente dei Iaschi di Mezzana. Il marito della sorella di za Francischedda a Cascula era un suo nipote, era cioè figlio di un suo fratello. Faceva il furiso e coltivava un orticello dietro

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 Peppino Conte

Storia del barbiere Peppino Conte raccontata al sottoscritto dalla figlia Rosetta, era nato a Cassano allo Jonio il 07/04/1910, è deceduto a Conocchielle il 10/07/2001 In gioventù, dopo aver appreso il mestiere di barbiere, lavorò nel carcere di Castrovillari, li conobbe un detenuto originario di Conocchielle, che si chiamava  Ntonio o  Sceppo Ntullo, che era lì forse per il furto di un asino. Antonio propose a Peppino di fargli conoscere, per

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