Famiglia Francesco Rizzo “Ginniralö”

Zu Franciscu Rizzo Ginniralö era un falegname originario di Viggianello svolgeva negli anni 50 e 60 la sua attività in via Rauta a Conocchielle, nella casa di Vincenzo Cristiano trasformata in falegnameria. Abitava in contrada Frida con la moglie Lucia Fucci di c/da Frida, che era una sorella di zia Angelina sposata con Rizzo Matteo fratello di zio Francesco . Di quella bottega ricordo l’odore del legno, della segatura e

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I Capillari

Erano dei venditori ambulanti provenienti dal salernitano, dal napoletano, dalla Calabria che giravano, negli anni 60 e 70,  nelle nostre contrade, con dei furgoni, dei camioncini traboccanti di oggetti di plastica e utensili per la casa : secchi, bagnarole, caraffe, barattoli vari, tini, scolapiatti, scolapasta. Spesso si consumava un baratto fatto con capelli,  con vecchi attrezzi  dismessi del contadino, del pastore, oppure con  vecchi mobili che adornavano le nostre umili case. Gli oggetti

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“U Verbumcaro” e “U Sanpaularo”

“U VERBUMCARO”[1] Era un vecchio cieco, robusto, calvo e di buon appetito, accompagnato da un ragazzo, andava in giro a pregare casa per casa, raccomandando con orazioni, a nostro Signore, l’anima dei morti I suoi servigi erano a pagamento, e venivano barattati con formaggio, ricotta e grano; si racconta che mangiò in una sola volta 2 Kg di peperoni fritti e 15 uova. Era ricercato da tutti perché con le

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U “Cicatu i Laino”, “zu Ntonio u Castruviddaru”

ZU ‘NTONIO U CASTRUVIDDARO Storia simile a quella di zu Pietro u castruviddaro, era un venditore ambulante che veniva con il ciuccio da Castrovillari, attraverso la scala di Gaudolino, a vendere frutta e verdura, in cambio di uova, che venivano rubate dai ragazzi dalle cassette del suo asinello, in cambio di altra frutta e verdura. Alcuni ragazzi lo distraevano intrattenendolo con le chiacchiere, mentre altri gli rubavano le uova ,

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Zu Vicienzo Gallicchio, ciccillo,”caramba”

Antefatto: Vincenzo Gallicchio, detto Caramba era nato a Conocchielle in data 11/11/1902, sposato con Ciminelli Maria, ebbe 5 figli, di cui una figlia di nome Rosina morì di parto in giovane età (04/08/1977); abitava a Conocchielle in una angusta casetta, di due stanze, dirimpetto alla Cantina di Mastucicciu La Camera. Si spense a Conocchielle il 20/01/1976 Era di altezza media, di poche parole, aveva folte e cespugliose sopracciglia che, come

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L’Ombrellaio, u Pignataro

U PIGNATAROEra un santone veniva, forse, da Castelluccio, riparava ombrelli, piatti, pignate e vasi di coccio, stabilizzandone i frammenti con fili metallici; aveva al collo molte corone del Rosario, portava appese alla giacca, ed al panciotto consunto, medagline, figurine con l’effige di Santi e Madonne. Era tarchiato con il ventre prominente, presentava su un dorso curvo un collo tozzo ed una grande testa stempiata, coperta da lunghi e grigi capelli,

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Il dopolavoro di Francesco Faillace, il teatro di via Rauta

BAR, dopolavoro, tabacchino di Francesco Faillace Era ubicato in Via Cammaruozzï , vicino alla fontana, nel piano terra della sua bellissima casa a due piani. In questa casa, in seguito, abitarono, per molti anni, zu Ntonio Fiore ‘i Ntosc’ e za Francischedda. Zu Francisco Faillace era sposato con Rosa Costanza di Frida, alias Licchetta. Era figlio di Nicola Faillace ‘i Ncicco. I suoi fratelli erano Salvatore morto in guerra, Antonio,

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Zu Pietru u “Castruviddaru” e zu Ntonio Lauria u “Ritunnaru”

ZU PIETRO u “Castruviddaru”: Era un fruttivendolo ambulante, veniva da Castrovillari, attraverso la Scala di Gaudolino, vendeva frutta verdura, lattuga, pomodori, piantine di cipolla e d’aglio, che caricava nei cofani fissati sul basto dell’asinello. I ragazzi al suo passaggio, sentendolo bandire con voce stanca la sua mercanzia, ridevano a crepapelle, perché spesso passava con la sola cavezza legata alla spalla, convinto di avere dietro di sé l’asinello con la “sarma

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Zu Ntonio i “Mattiazzi” e la Fornace di Acquafredda

Fabbricava con l’argilla i ceramili, i mattoni, che erano cotti nella fornace, ubicata in località Grutta a Cupia, nella fascia pedemontana della piana d’Acquafredda. Produceva anche la calce con la carcara posta accanto alla fornace . Zu ‘Ntonio, era un tipo bizzarro, scherzoso, e veniva avvicinato da tutti per la sua allegria, e simpatia. Spesso, in seguito a litigi in famiglia, si allontanava velocemente da casa e si dirigeva verso

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