Za Maria La Camera “Magnopra”

Za Maria La Camera nata nel 1899, ha vissuto in solitudine a Conocchielle in via Cammaruozz‘ fino alla sua morte . Lo spirito di un giovane morto annegato, che lei diceva di ospitare nel suo corpo, le impediva la compagnia e la frequentazione di altri familiari o conoscenti Pe leggere l’articolo su za Maria cliccare sul seguente Link: https://biagio.propato.org/za-maria-la-camera-magnopra-la-donna-dello-spirito/

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L’aldilà: Tatà, Sciushco e la fiammella

Questo racconto a sfondo animistico riguarda mio padre Nicola Propato e suo zio Antonio Maratea, detto Sciushco, che perse il suo unico figlio Vincenzo, forse, per difterite all’età di 18 anni. Nella guerra del 40 la miseria, la fame arrivarono anche nelle nostre contrade. L’approvvigionamento del cibo e di materie prime avveniva di notte con muli, cavalli ed asini, che raggiungevano i paesi vicini, oppure attraverso la scala di Gaudolino

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L’aldilà: Zu Matteo i “Ginnirali” e Marcazzozzo

Zu Matteo i “Ginnirali” , padre dell’avvocato Pippinuzzo Rizzo e di Maria, era un usciere comunale, un giorno si recò in c/da Frida a casa di Antonio Fiore, la cui moglie Rosa De Angelis portava il soprannome del padre, detto “Marcazzozzo“, che era morto molto tempo addietro. Zio Matteo fu accolto con cordialità dalla famiglia Fiore, mangiò e dormì a Frida, a casa loro e godette della generosa ospitalità. A

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Zu Giseppu i Caioni ed il puledro

Antefatto: Zu Giseppu ‘i “Caioni” era uno zio di nanna Ncicca Gallicchio -mamma di nonno Rocco Faillace- abitava in via Rauta a Conocchielle, nella casa di za Rosa Antonia e di zu Franciscu Ciminelli, che erano i genitori di Agostino, di Vincenzo e di Maria Il Fatto: Zu Giseppu era un bovaro ed ogni giorno portava le bestie al pascolo; Una sera, mentre faceva ritorno a casa, si accorse che

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