Innocenti Risate: zio Beniamino Costanza ed il maialino ribelle

Il giorno 25 del mese di Novembre del 1962, come ogni anno, a Viggianello si festeggiava Santa Caterina; dalle frazioni superiori ed inferiori del comune, la gente si recava nel centro cittadino per invocare la protezione della Santa e per fare gli ultimi acquisti, prima dell’inverno. Era abitudine comprare abiti pesanti, utensili per la casa, il baccalà per la vigilia di Natale, il pepe rosso in polvere (zafarano) per i

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Giuvannu u Sanapurcedda

GIUVANNü U SANAPURCEDDÄ1] Era un bell’uomo, alto, longilineo, proveniva da Episcopia, aveva un fisico asciutto e armonioso con un portamento elegante. Era stempiato, indossava una giacca scura che metteva sopra il gilé, nelle cui tasche, infilava, quando camminava, i pollici; portava con sé un tagliente a forma di rasoio che usava come bisturi per castrare l’animale. Era un praticone, privo di conoscenze teoriche veterinarie, specifiche, ma con un buon bagaglio

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