Cappella di Mezzana Salice

La chiesa parrocchiale di Maria Santissima dell’Abbondanza si trova nel rione inferiore della Contrada Mezzana Salice, appartiene alla diocesi di Tursi-Lagonegro. Sorge sul sito dell’ antica Cappella rurale costruita dai monaci cistercensi nei primi anni del XVIII sec. Ha pianta rettangolare con navata unica e tetto a doppia falda, ha l’ altare maggiore in marmo policromo. E’ stata ristrutturata qualche anno fa, al centro della navata c’è nel pavimento una

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Cappella di Mezzana Salice

La cappella di Maria Santissima dell’Abbondanza si trova nel rione inferiore della Contrada. Un prezioso dipinto ad olio su tela di un pittore anonimo di scuola napoletana, donato dall’Abbazia dei monaci Cistercensi del Sagittario, raffigura la Madonna con Gesù Bambino. Cliccare sul link per leggere l’articolo della Cappella : https://biagio.propato.org/cappella-di-mezzana-salice-2/

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Antico ponte sul fosso di Mezzana Salice

Il ponte in cemento armato, sul torrente Salice, a quattro campate, sorrette da tre piloni, ognuno diviso in tre pilastri, che collegava la contrada Mezzana Salice a quella di Frida non c’è più, le foto scattate dal sottoscritto risalgono al mese di Settembre1992, La struttura completamente collassata non è più visibile da molti anni, è nascosta da rovi ed arbusti.

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Passerella sul Fiume Frido

Era una Passerella di legno sul fiume Frido, presente fino ai primi anni 70, ubicata nei pressi del Mulino Chiarelli. Ci si arrivava attraverso la via di Jumare e permetteva di spostarsi, a piedi, ad amici e parenti tra le frazioni di Conocchielle e di Frida. Era costruita con tavole di legno, che poggiavano su due binari, aveva due parapetti laterali in legno. Noi ragazzi, dietro piccoli compensi da parte

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Casa antica della famiglia Ciminelli Vincenzo

la casa è stata eredita dal figlio Antonio, viene tuttora usata come magazzino, è formata da una cucina e da una camera da letto. nella cucina c’è l’antico camino, il minestraturo, il ramiero, il tavolino, al soffitto in legno sono attaccate le ntinne utilizzate tuttora per la stagionatura dei salami, in un muro della cucina c’è ancora l’antico varlaro . per visionare l’articolo della casa antica di Ciminelli Vincenzo cliccare

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Antica chiesa di c/da Varco

La chiesa di Santa Maria del Carmine non c’è più, sull’antico sito è stata costruita, negli anni 60, l’attuale chiesa di San Francesco di Paola, ristrutturata, a sua volta nel 2011. E’ stato rifatto il tetto completamente in legno, sono stati sistemati gli interni e comprati nuovi arredi Le ricerche sulla origine della chiesa della Madonna del Carmine di Varco sono state fatte dal Prof. Propato di Viggianello, che si

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Le fontane in c/da Conocchielle

Le fontane tuttora presenti nella contrada Conocchielle sono 6 e sono ubicate in: via Rauta, piazza ‘Nnat ‘a Cantina, via Quarto, via Cammaruozz’, Via Gallicchi, e davanti alla casa di Sciushco La prima fontana pubblica con relativo acquedotto che attraversava via di Jumare è stata quella di Sciushco, costruita intorno all’anno 1926. Nelle vicinanze del Mulino Chiarelli, a pochi metri di un ponticello, sulla stradina che porta alla passerella per c/da

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Fontane di Conocchielle

Le fontane tuttora presenti nella contrada Conocchielle sono 5 e sono ubicate in: via Rauta, piazza ‘Nnat ‘a Cantina, via Quarto, via Cammaruozz’, Via Gallicchi. La prima fontana pubblica con relativo acquedotto che attraversava via di Jumar’ è stata quella di Sciushco, costruita intorno all’anno 1926. La fontana di via Cammaruozz’ ha la sorgente nell’uorto di za Minuzza. In via Gallicchi ci sono i resti dell’antica fontana. La nuova fontana

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Il lardo del Venerdì Santo

Raccontava mio padre Nicola che quando era giovanotto, ritornando a casa dopo una giornata di lavoro in montagna, litigò con sua madre Mariantonia perché gli rifiutò, essendo Venerdì Santo, una fetta di lardo da mangiare come companatico . Za Rosina a grossa che abitava nella casa di fronte a quella di mia nonna sentì la lite e chiamò mio padre a cui diede, per mettere pace, una fetta di lardo

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La macchia di Maiulinö

Raccontava, circa 60 anni fa, zio Antonio  Maradei alias Sciushco, che una sera mentre  ritornava con il suo mulo da Mezzana, giunto nella  curva della vecchia scorciatoia, a qualche centinaio di metri dalla casa di Zu Silvio Ntullö, scorse in prossimità di una macchia di agrifoglio un signore a cavallo che incitava  la sua bestia ad accelerare il passo  sulla salita dissestata e pietrosa. Ah! ah! ah! cosi  urlava il

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