La macchia di Maiulinö
Raccontava, circa 60 anni fa, zio Antonio Maradei alias Sciushco, che una sera mentre ritornava con il suo mulo da Mezzana, giunto nella curva della vecchia scorciatoia, a qualche centinaio di metri dalla casa di Zu Silvio Ntullö, scorse in prossimità di una macchia di agrifoglio un signore a cavallo che incitava la sua bestia ad accelerare il passo sulla salita dissestata e pietrosa.
Ah! ah! ah! cosi urlava il cavaliere a voce nervosa ed aspra . Zio Antonio riconobbe dalla sagoma e dalla voce quel cavaliere che si dirigeva verso il centro abitato, era un signore soprannominato Maiulinö morto ammazzato qualche anno prima proprio in prossimità di quella macchia di agrifoglio, che da allora venne denominata Macchia di Maiulinö.
Approssimandosi all’incrocio della scorciatoia con la stradina della casa di Ntullö, il cavaliere ed il suo cavallo scomparvero nel buio della sera e non ne rimase traccia alcuna. Zio Antonio fu turbato da quella strana visione e la raccontò a mio nonno Biagio, a mio padre Nicola, che a sua volta la raccontò, tanti anni fa, al sottoscritto. Altre persone, si diceva, ebbero la stessa visione sempre in prossimità della macchia di Maiulino