Nnieriv’ ‘ncalivaccat’

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Nnieriv‘ncalivaccat‘/ sm. + agg. La diagnosi di “nervi accavallati ” era generica e priva di significato ed era fatta da praticoni, guaritori , che identificavano con quella espressione tutta la patologia articolare, muscolare e tendinea di origine traumatica, ma anche degenerativa: contusioni, distorsioni  lussazioni, artrosi, artriti e praticavano, come trattamento unico, la manipolazione, le trazioni, i massaggi, le frizioni (tricata) con l’olio caldo e i cataplasmi (stuppata) con il bianco dell’uovo o con le cipolline selvatiche (lampascioni). Gli impacchi venivano applicati , dopo le manipolazioni, la trazione, le frizioni, sulla parte lesa per 12-24 ore. Le conseguenze di quella pseudo diagnosi e del relativo trattamento erano disastrose, perché spesso si andava a frizionare e manipolare una frattura misconosciuta, non una generica contusione o distorsione, che si scomponeva a causa di questi maltrattamenti e si complicava con voluminosi ematomi e deficit circolatori importanti, indotti dalla condotta insensata del guaritore, del “fisioterapista” improvvisato. Nella mia infanzia sono stato portato a Varco, per una lussazione di gomito, da zu Giseppu u Mbiertu e da “zu Ntonio i “Pircall'” a Mezzana il giorno dopo, non avendo avuto esito positivo, a Varco, il primo tentativo di riduzione e di manipolazione con olio caldo. Ricordo ancora oggi la grande sofferenza che ho provato nei vari tentativi di riduzione della lussazione preceduti da “tricate” dolorose con olio caldo e seguiti dalla inutile “stuppata”

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