IL MULINO AD ACQUA in Contrada Conocchielle: cenni storici

Il Mulino di Francesco Nicola , con annessa segheria, era ubicato sulla sponda Ovest del fiume Frido, in via Jumare, nei pressi della località “Cuozzu Piruozzu”, a circa 100 metri dalla Passerella costruita sul fiume Frido, che collegava Conocchielle alla C/da Frida. E’ rimasto dell’antico Mulino solo un misero rudere inaccessibile, ed invisibile, perchè sovrastato da erbacce, rovi, vitalba, salici ed ontani.Via di Jumare

I lavori per la costruzione del Mulino iniziarono nel 1910 e terminarono nel 1915. Proprietario dell’immobile era Chiarelli Francesco Nicola, il quale successivamente lo donò ai figli Giovanni e Vincenzo.

Francesco Nicola era un commerciante di legname e divenne nel 1903 anche il Titolare dell’Ufficio Postale di Mezzana Salice, che venne istituito proprio in quel lontano 1903. Il mulino lo costruì assieme al figlio Giovanni, insegnante elementare deceduto nel 1936.

Nel 1925 vicino alla segheria venne costruita una casetta di due piani

La segheria a nastro venne avviata dal tecnico D’Angelo di Lauria, funzionava con 18 lame, grazie alle quali riusciva a trasformare tronchi del diametro di 40 cm in tavole di 2 cm di spessore

Il mulino funzionava mediante un acquedotto ricavato in modo rudimentale sulla sponda Ovest del fiume Frido, da cui raccoglieva le acque. L’acquara scavata nel terreno lungo il fiume, era delimitata da fascine di salice e di ginestra, l’ultimo tratto era fatto di tavole larghe 40 cm.

Il condotto dell’acqua era collegato ad un grande cilindro, detto Saitta, alto 20 metri, la cui circonferenza passava dai 3 metri della parte superiore ad 1 metro della parte inferiore.

Gettandosi l’acqua nella Saitta da un’altezza di 20 metri, la sua velocità aumentava notevolmente, tanto da poter azionare, arrivando in fondo, il movimento di una ruota di legno che, tramite una cinghia, azionava la ruota di pietra del mulino, detta Trimoia, la quale macinava il grano da cui si otteneva una farina più o meno raffinata a seconda della distanza che intercorreva tra le ruote del Mulino

La gestione del Mulino venne affidata, per molti anni, al mugnaio Luigi Acquistapace, detto u Lumbard, che era il papà di Guido Acquistapace di Varco.

Mio zio Vincenzo Propato racconta che u Lumbard, in riferimento alle sue capacità amatorie dicesse: ” quannu iero mugnaio i fiemmine mi livellavo, mo’ ca zappo a terra nu mmi livello chiù“.

Nel Mulino di Conocchielle, oltre a u Lumbard, ci lavorò per molti anni, assieme ai Chiarelli e poi da solo, anche Antonio Costanza , detto Pustiero, che in seguito emigrò in Brasile. Antonio si innamorò di mia zia Rosina Propato, ma il suo sentimento non fu contraccambiato.

Nella casetta a due piani del Mulino Chiarelli abitarono il barbiere Conte Giuseppe, e poi zu Franciscu Oliveto strampalato e famiglia, che acquistò l’orto e la casa per trecentomila lire.

N.B. : Un grazie particolare va al signor Beniamino De Paola, figlio di “Don” Vincenzo De Paola di Mezzana Salice, detto u Maestro, che mi ha fornito le notizie storiche che riguardano il Mulino . Il proprietario del Mulino, Chiarelli Francesco Nicola, era suo nonno materno, Giovanni e Vincenzo Chiarelli erano suoi zii-