L’omicidio di zio Carmine Faillace in data 12 Settembre 1944
Genitori: Giovanni Faillace n.10/12/1881 e Francesca Gallicchio n. 10/04/1885
Fratelli: Rocco, Gennaro, Giovanni
Moglie: Domenica Marino, detta a Circulaiola
Zio Carmine Faillace era nato a Conocchielle il giorno 19 Settembre del 1912, abitava con la moglie Domenica Marino (sorella della mamma di zio Saverio Armentano e nipote di za Maria a Magnopra) a Mezzana Salice, fu ucciso nella C/da Varco il giorno 12 Settembre del 1944
Fu ucciso in stato di ebrezza, a coltellate, durante un litigio per futili motivi, dai fratelli Giggi e Peppino Faillace Chidai, figli di Federico Faillace e di La Camera Maria, all’uscita dal dopolavoro di Fiore Antonio in c/da Varco.
Per l’omicidio fu condannato a 10 anni di carcere Peppino Faillace, sposato con la sorella Caterina di Zu Giuseppe La Camera ‘u Rimito, ma senza figli.
Peppino si autoaccusò, come unico attore, dell’omicidio di zio Carmine, per scagionare il vero colpevole che fu il fratello Giggi Faillace, sposato, con figli.
Zio Carmine quella sera del 12 Settembre del 44, dopo essere uscito dalla cantina di zu Antonio Fiore nella quale c’era già stata una discussione con Peppino i Chidai, venne a lite con i due fratelli che erano armati di coltelli e fu ferito mortalmente al collo, nonostante egli avesse tentato di difendersi in tutti i modi.
Il decesso, a giudizio del dr. Carmine De Salvo, non fu cagionato dalle ferite inferte con i coltelli ai due lati del collo, ma da un trauma cranico con conseguente emorragia cerebrale, procurato da un corpo contundente ad alta energia: una pietra (?), un bastone (?), che colpì con enorme violenza la regione frontale
Giggi, in verità, non era nella cantina quella sera disgraziata e non era ubriaco, era stato a S. Severino Lucano, di ritorno passò per Varco e venne informato della lite tra i due, aspettò che uscissero ed aggredì con violenza, con l’aiuto del fratello Peppino, il povero zio Carmine
Riferirono quelli che assistettero all’omicidio che lo zio barcollando si chinò per terra per afferrare una pietra da scagliare contro Peppino e Giggi e che afferrò per sbaglio una carta.
Fu quello un sbaglio fatale per zio Carmine che pagò con la vita le conseguenze di una lite avvenuta per futili motivi, tra persone dello stesso sangue[1].
Alla lite in cantina ed all’omicidio avvenuto davanti alla cantina assistettero più persone, ma nessuno al processo volle testimoniare contro i fratelli Chidai, tutti giurarono di non aver visto niente.
Si sa di certo che quella sera, la gente delle case vicine al dopolavoro chiuse porte e finestre per paura e per vigliaccheria e lasciò che la furia omicida dei Chidai si abbattesse sul corpo indebolito dall’alcol di zio Carmine.
Anche il maestro Vincenzo Marino di Frida figlio di Nicola Marino, cognato della vittima, scappò. Peppino Ciminelli alias Patanafritta trovò riparo su un albero, e nessuno seppe o volle riferire al giudice che quella sera uno di loro era morto in solitudine sgozzato come una bestia senza il conforto, l’aiuto di un parente, di un amico.
Solo la cagnetta non scappò, girava attorno al corpo agonizzante del suo padrone e ne leccò perfino il sangue.
Il corpo martoriato di zio Carmine venne portato a Viggianello ma non potette sostare, nell’attesa della tumulazione, nella cappella del cimitero. L’arciprete, don Francesco Tùndisi, negò l’uso del luogo sacro perché zio Carmine era morto di morte violenta.
Come ritorsione per questo diniego, l’arciprete Francesco Tundisi dopo qualche tempo, in occasione della Pasqua, recatosi a Conocchielle per la benedizione delle case, fu mandato via dalla casa di Antonio Maradei Sciushco, marito di zia Rosina Faillace, che era una zia della vittima.
Cliccare sul link per vedere la galleria con le foto di zio Carmine: https://biagio.propato.org/zio-carmine-faillace-ucciso-dai-chidai/
—————————————————–
[1] Federico Faillace papà dei Chidai, e Nicola Faillace papà di za Pippina e di za Salivatrice, erano fratelli. Francesco Faillace (‘Ncicco a Muranisu) era, forse, il loro papà . Rocco faillace senior padre di Giovanni Faillace senior, e nonno paterno di Rocco, Carmine, Giovanni e Gennaro Faillace era forse fratello (?) di Nciccu a Muranisu