Aie e pagghiari nel centro abitato, ed in località Funtanedda

CONOCCHIELLE: AIE, PAGGHIARI , PAGGHIERE, SCARAZZI, IAZZI L’aria era un’area di terreno pianeggiante, spianato o pavimentato, contigua ai fabbricati rurali o fuori dal centro abitato, destinata ad accogliere i prodotti da essiccare, da trebbiare, cernere e sim. Era esposta ai quattro venti per avere una buona ventilazione. Prima della trebbiatura veniva liberata dall’erba con una zappetta, facendo attenzione a non creare buche nel terreno, poteva anche essere bagnata e battuta

Leggi il seguito

La gente del Pollino a Policoro nel 1° Cinquantennio del 1900

Molta gente del Pollino svernava nel feudo di Policoro, appartenuto alla famiglia dei Principi Gerace. Il feudo Fu acquistato il 2 Maggio 1893 dal barone Luigi Berlingieri di Crotone per 3.400.000 lire e fu poi ceduto al nipote Giulio Berlingieri. Al centro del feudo c’era il Castello baronale costruito nell’ anno 1000 come fortezza; dal 1600 fu utilizzato come monastero dai gesuiti, dalla seconda metà del 1700, scacciati i gesuiti dal re Ferdinando di Borbone, divenne una residenza

Leggi il seguito

L’aldilà: Tatà, Sciushco e la fiammella

Questo racconto a sfondo animistico riguarda mio padre Nicola Propato e suo zio Antonio Maratea, detto Sciushco, che perse il suo unico figlio Vincenzo, forse, per difterite all’età di 18 anni. Nella guerra del 40 la miseria, la fame arrivarono anche nelle nostre contrade. L’approvvigionamento del cibo e di materie prime avveniva di notte con muli, cavalli ed asini, che raggiungevano i paesi vicini, oppure attraverso la scala di Gaudolino

Leggi il seguito

Conocchielle: pratiche magiche domestiche

1) U MAL’ I L’ARCH (la malattia dell’arcobaleno) Era la malattia dell’arcobaleno. Chi faceva la pipì all’aperto quando c’era l’arcobaleno, la sua pelle si colorava di giallo, diventava itterica. Bisognava salutare l’arcobaleno quando si pisciava all’aperto, (nella mia infanzia tutti pisciavamo all’aperto, non c’erano i servizi igienici nelle case) per evitare di ammalarsi di ittero. Per scaramanzia si recitava una formuletta “magica”  quando si faceva la pipì  guardando l’arcobaleno: ” Arco bello ti saluto,

Leggi il seguito

L’aldilà: Zu Matteo i “Ginnirali” e Marcazzozzo

Zu Matteo i “Ginnirali” , padre dell’avvocato Pippinuzzo Rizzo e di Maria, era un usciere comunale, un giorno si recò in c/da Frida a casa di Antonio Fiore, la cui moglie Rosa De Angelis portava il soprannome del padre, detto “Marcazzozzo“, che era morto molto tempo addietro. Zio Matteo fu accolto con cordialità dalla famiglia Fiore, mangiò e dormì a Frida, a casa loro e godette della generosa ospitalità. A

Leggi il seguito

Za Rosa ‘a “Strampalata”e la grande testa

Za Rosa ‘a “Strampalata” con il marito Francesco svernavano, ogni anno,, assieme alla loro famiglia, nella Marina di Policoro: mondavano il grano, raccoglievano le olive, tagliavano la legna presso le masserie, i feudi dei latifondisti, dei baroni. Una sera, in località Recoleta, mentre za Rosa rassettava sommariamente la casa, al termine di una faticosa giornata di lavoro, sentì bussare ripetutamente alla porta; ritardò un po’, non aprì subito l’uscio, perchè

Leggi il seguito

Zu Giseppu i Caioni ed il puledro

Antefatto: Zu Giseppu ‘i “Caioni” era uno zio di nanna Ncicca Gallicchio -mamma di nonno Rocco Faillace- abitava in via Rauta a Conocchielle, nella casa di za Rosa Antonia e di zu Franciscu Ciminelli, che erano i genitori di Agostino, di Vincenzo e di Maria Il Fatto: Zu Giseppu era un bovaro ed ogni giorno portava le bestie al pascolo; Una sera, mentre faceva ritorno a casa, si accorse che

Leggi il seguito

Za Maria La Camera “Magnopra”: la donna dello “Spirito”

Animismo Prima di parlare di za Maria a “Magnopra”, ed anche per comprendere ciò che a breve scriverò, ritengo utile accennare all’ Animismo. E’ una forma di religione primitiva secondo la quale in ogni cosa risiede un principio vitale, o anima. L’origine della vita non è materia, è spirito. Gli spiriti si immaginano come fantasmi simili ad ombre o vapori, in grado di trasmigrare da individuo ad individuo, dai morti

Leggi il seguito

Antonio Peluso “Mattiazzi” e za Rusina

Antefatto: a) Antonio Gallicchio detto “Piedipiluso” è figlio di Pippino I “Pitrantonio e di Saveriedda i “Mattiazzi”, abitava a Conocchielle in rione Rauta, dietro la casa di Cristiano Vincenzo; da molti anni, sposato con Ida Gallicchio, ha una figlia di nome Sonia, vive a Milano b) Zia Rosina Gallicchio, moglie di La Camera Rocco detto “u cantiniere”, morì di parto in data 22/01/1956, all’età di 36 anni, assieme al figlioletto,

Leggi il seguito

Nonna Rosa Fiore e la bella signora

Antefatto: Mia nonna materna, Rosa Fiore, rimase orfana in giovanissima età, la mamma era una bella donna, si chiamava Mariangela Viceconte, e proveniva dalla frazione Mezzana Torre, morì di Spagnola, una pandemia influenzale che causò milioni di morti tra il 1918 ed il 1920. Suo padre Peppe Fiore, dopo la morte della moglie, convisse per molti anni con Gallicchio Francesca, chiamata Ncicca, moglie di Giovanni Faillace, morto nella Grande Guerra

Leggi il seguito