Ricerca nel comune di Viggianello dei nonni paterni e materni

Nonni Paterni Propato Biagio nato 10/03/1899 e deceduto a Viggianello 27/06/1980, C.Ti 08/10/1921 La Camera Mariantonia di Francesco e di Faillace Francesca, nata a Viggianello 12/10/1902 ed ivi deceduta in data 01/07/1989 Bisnonni paterni (genitori di nonno Biagio) Propato Nicola di Biaseantonio e di Teresa Rossi (?), nato a Viggianello in data 04/03/1867 Gallicchio Francesca di Domenico e di Valente Caterina, nata a Viggianello in data 01/02/1870 Nonni Materni Faillace

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Albero Genealogico della famiglia Faillace di Conocchielle

ALBERO GENEALOGICO DEI MIEI NONNI MATERNI . FAILLACE ROCCO n. 31/01/1906, m. 20/03/2003 . FIORE ROSA n. 26/12/1909, m.12/04/1985 GENITORI DI NONNO ROCCO FAILLACE Giovanni Faillace senior, nato il 10/12/1881, morto nel corso della 1ª guerra mondialeGallicchio Francesca (za ‘Ncicca) nata il 10/04/1885, m.26/03/1978 (?) GENITORI DEL NONNO GIOVANNI FAILLACE SENIOR . Faillace Rocco senior . La Camera Caterina (tra Rocco e Caterina c’era una unione naturale, non erano sposati)

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Albero genealogico della famiglia Propato

I MIEI NONNI PATERNI Biagio Propato n. 10/03/1899, m. 27/06/1980 Mariantonia La Camera n. 12/10/1902, m. 01/07/1989 GENITORI DI NONNO BIAGIO PROPATO Propato Nicola “u Spinazzo” n. 04/03/1867Gallicchio Francesca n. 01/02/1870 NONNI DI NONNO BIAGIO PROPATO Propato BiaseantonioTeresa Rossi (?) ———————————————- Propato Nicola soprannominato “mastu Nicola u Spinazzo” era alto e molto bello, ed era anche un donnaiolo; emigrò in Brasile in giovane età e si dimenticò della sua famiglia.

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“U Verbumcaro” e “U Sanpaularo”

“U VERBUMCARO”[1] Era un vecchio cieco, robusto, calvo e di buon appetito, accompagnato da un ragazzo, andava in giro a pregare casa per casa, raccomandando con orazioni, a nostro Signore, l’anima dei morti I suoi servigi erano a pagamento, e venivano barattati con formaggio, ricotta e grano; si racconta che mangiò in una sola volta 2 Kg di peperoni fritti e 15 uova. Era ricercato da tutti perché con le

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U “Cicatu i Laino”, “zu Ntonio u Castruviddaru”

ZU ‘NTONIO U CASTRUVIDDARO Storia simile a quella di zu Pietro u castruviddaro, era un venditore ambulante che veniva con il ciuccio da Castrovillari, attraverso la scala di Gaudolino, a vendere frutta e verdura, in cambio di uova, che venivano rubate dai ragazzi dalle cassette del suo asinello, in cambio di altra frutta e verdura. Alcuni ragazzi lo distraevano intrattenendolo con le chiacchiere, mentre altri gli rubavano le uova ,

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Zu Vicienzo Gallicchio, ciccillo,”caramba”

Antefatto: Vincenzo Gallicchio, detto Caramba era nato a Conocchielle in data 11/11/1902, sposato con Ciminelli Maria, ebbe 5 figli, di cui una figlia di nome Rosina morì di parto in giovane età (04/08/1977); abitava a Conocchielle in una angusta casetta, di due stanze, dirimpetto alla Cantina di Mastucicciu La Camera. Si spense a Conocchielle il 20/01/1976 Era di altezza media, di poche parole, aveva folte e cespugliose sopracciglia che, come

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L’Ombrellaio, u Pignataro

U PIGNATAROEra un santone veniva, forse, da Castelluccio, riparava ombrelli, piatti, pignate e vasi di coccio, stabilizzandone i frammenti con fili metallici; aveva al collo molte corone del Rosario, portava appese alla giacca, ed al panciotto consunto, medagline, figurine con l’effige di Santi e Madonne. Era tarchiato con il ventre prominente, presentava su un dorso curvo un collo tozzo ed una grande testa stempiata, coperta da lunghi e grigi capelli,

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Il dopolavoro di Francesco Faillace, il teatro di via Rauta

BAR, dopolavoro, tabacchino di Francesco Faillace Era ubicato in Via Cammaruozzï , vicino alla fontana, nel piano terra della sua bellissima casa a due piani. In questa casa, in seguito, abitarono, per molti anni, zu Ntonio Fiore ‘i Ntosc’ e za Francischedda. Zu Francisco Faillace era sposato con Rosa Costanza di Frida, alias Licchetta. Era figlio di Nicola Faillace ‘i Ncicco. I suoi fratelli erano Salvatore morto in guerra, Antonio,

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Zu Pietru u “Castruviddaru” e zu Ntonio Lauria u “Ritunnaru”

ZU PIETRO u “Castruviddaru”: Era un fruttivendolo ambulante, veniva da Castrovillari, attraverso la Scala di Gaudolino, vendeva frutta verdura, lattuga, pomodori, piantine di cipolla e d’aglio, che caricava nei cofani fissati sul basto dell’asinello. I ragazzi al suo passaggio, sentendolo bandire con voce stanca la sua mercanzia, ridevano a crepapelle, perché spesso passava con la sola cavezza legata alla spalla, convinto di avere dietro di sé l’asinello con la “sarma

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