L’Ombrellaio, u Pignataro

U PIGNATAROEra un santone veniva, forse, da Castelluccio, riparava ombrelli, piatti, pignate e vasi di coccio, stabilizzandone i frammenti con fili metallici; aveva al collo molte corone del Rosario, portava appese alla giacca, ed al panciotto consunto, medagline, figurine con l’effige di Santi e Madonne. Era tarchiato con il ventre prominente, presentava su un dorso curvo un collo tozzo ed una grande testa stempiata, coperta da lunghi e grigi capelli,

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Il dopolavoro di Francesco Faillace, il teatro di via Rauta

BAR, dopolavoro, tabacchino di Francesco Faillace Era ubicato in Via Cammaruozzï , vicino alla fontana, nel piano terra della sua bellissima casa a due piani. In questa casa, in seguito, abitarono, per molti anni, zu Ntonio Fiore ‘i Ntosc’ e za Francischedda. Zu Francisco Faillace era sposato con Rosa Costanza di Frida, alias Licchetta. Era figlio di Nicola Faillace ‘i Ncicco. I suoi fratelli erano Salvatore morto in guerra, Antonio,

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Zu Pietru u “Castruviddaru” e zu Ntonio Lauria u “Ritunnaru”

ZU PIETRO u “Castruviddaru”: Era un fruttivendolo ambulante, veniva da Castrovillari, attraverso la Scala di Gaudolino, vendeva frutta verdura, lattuga, pomodori, piantine di cipolla e d’aglio, che caricava nei cofani fissati sul basto dell’asinello. I ragazzi al suo passaggio, sentendolo bandire con voce stanca la sua mercanzia, ridevano a crepapelle, perché spesso passava con la sola cavezza legata alla spalla, convinto di avere dietro di sé l’asinello con la “sarma

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Zu Ntonio i “Mattiazzi” e la Fornace di Acquafredda

Fabbricava con l’argilla i ceramili, i mattoni, che erano cotti nella fornace, ubicata in località Grutta a Cupia, nella fascia pedemontana della piana d’Acquafredda. Produceva anche la calce con la carcara posta accanto alla fornace . Zu ‘Ntonio, era un tipo bizzarro, scherzoso, e veniva avvicinato da tutti per la sua allegria, e simpatia. Spesso, in seguito a litigi in famiglia, si allontanava velocemente da casa e si dirigeva verso

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Morti e dispersi in guerra della C/da Conocchielle

GUERRA del 15/18: 1) Faillace Giovanni (foto a dx ) nato a Viggianello il 10/12/1881, sposato con Gallicchio Francesca nata a Viggianello il 10/04/1885 ed ivi deceduta in data 26/03/1978, padre di nonno Rocco, di Gennaro, Giovanni e Carmine2) Ciminelli Giuseppe fratello di Agostino, Vincenzo e Maria Ciminelli Caioni, sarebbe morto nella caserma di Castrovillari , per aver risposto in modo errato alla parola d’ordine di un commilitone di guardia3)

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Minestra riminata o mpastata

CONOCCHIELLE 21 Agosto 2014, festa del Pastore Zia Elvira Faillace prepara la minestra “Riminata o ‘mpastata”  La minestra “riminata o impastata” è composta da patate sbucciate e vaiane, fagiolini verdi con il baccello ancora tenero detti anche vagiane, taccole o piattoni, che vengono lessati in acqua salata, le verdure e le patate sono successivamente scolate e sminuzzate con una cucchiaia a bordi taglienti che le impasta e dà loro una consistenza

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Conocchielle: il ciclo del grano, la transumanza

Il grano era seminato a fine Ottobre, e nei primi giorni di Novembre, quando l’autunno inoltrato, diffondeva per le vie l’odore dolce del mosto appena fatto, e le prime brume arricciavano i capelli ed immalinconivano l’animo di noi ragazzi, perché tanti amici e compagni di gioco, figli di pastori, prima che le nevi imbiancassero le vette del Pollino, ci lasciavano, con il cuore gonfio di tristezza e di malinconia, per

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Conochielle. Terreni seminativi

TERRENI SEMINATIVI A CONOCCHIELLE I terreni seminati a grano, a Conocchielle erano moltissimi: alcuni erano nei paraggi del centro abitato, altri erano molto lontani, ed andavano da quota 900 m. (Vignale) a quota 1275 m. (Acquafredda). Alle alte quote non si seminava il frumento di grano, ma la segale, chiamata in dialetto jermana o grano jurmano. La segale cresce bene alle altitudini più elevate, come nella Vena ‘i L’acqua a

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Conocchielle: i tratturi della transumanza

TRATTURO DEL POLLINO: Tempo medio di percorrenza: 2 giorni, 1 notte Periodo dello sverno: da Ottobre-Novembre ad Aprile-Maggio Mezzi di trasporto: asini, muli, cavalli, camion su cui si caricavano le masserizie, il maiale i vecchi ed i bambini Partenza: Conocchielle, Frida, Mezzana, Torre, Varco… Località di stazionamento notturno: quando si saliva in montagna, per l’alpeggio, si trascorreva la notte nella turra di Ndondaredda in località Rinara, nella masseria dei Fischi, e nella zona dei Chiuppi. Quando si scendeva verso la pianura

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